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Scuola: come fanno i professori a calcolare le medie dei voti?

scritto da Laura Boni
primo giorno di scuola look

Cari studenti è tempo di valutazioni! State facendo, calcolatrice alla mano, i conteggi dei vostri voti per capire cosa troverete in pagella? Ma come fanno i professori? Sommano e dividono? Pensano ai loro alunni e si lasciano trasportare dal buon cuore? Per saperne di più Gingergeneration.it ha chiesto un parere autorevole ad una giovane insegnante di lingue di un Liceo Scientifico piemontese: Isabella Lideo.

L’intervista

Buongiorno Professoressa Lideo, ci può spiegare come si calcolano le medie dei voti che finiscono sulle pagelle dei nostri lettori?

Certamente, si fa la media matematica ma i mezzi voti non possono essere assegnati quindi bisogna valutare se arrotondare per accesso o per difetto. Per esempio se la media matematica ottenuta è un 6,5 si deve decidere tra un 6 o un 7.

C’è una regola di base che adottano tutti gli insegnanti?

Sì una regola esiste e viene adottata da tutti i colleghi. L’anno scolastico è generalmente suddiviso in due quadrimestri, durante il primo, se dalle medie matematiche si ottengono voti intermedi come per esempio un 7,5, si tende a togliere il mezzo punto che rimane come “credito” per il secondo quadrimestre. Quindi se lo studente si trova in pagella un voto inferiore a quello ottenuto con il calcolo matematico non si deve preoccupare, poiché nel quadrimestre successivo, a parità di media, troverà in pagella un bell’8.

Fin’ora abbiamo parlato di medie di voti al di sopra della sufficienza, come si valuta invece uno studente in bilico tra un 5 e un 6?

Vale sempre il discorso fatto prima ma chiaramente per le insufficienze, come per tutti gli altri voti, non si procede con la sola logica numerica. Ci sono molti altri fattori che determinano il giudizio di un insegnante. L’impegno è risolutivo quanto le abilità intellettive in senso stretto. Mi spiego meglio: non tutti gli studenti sono dotati delle stesse capacità di comprensione del testo, anche la memoria e la capacità di elaborare informazioni e utilizzarle non è la stessa per tutti gli allievi.

La forza di volontà e l’impegno spesso suppliscono alle mancanze cognitive. Se vedo uno studente un po’ meno dotato di altri dedicarsi con serietà e determinazione allo studio della mia materia ne terrò sicuramente conto in sede di valutazione. Va da sé il contrario, ragazzi intelligenti e capaci che dedicano ai libri il tanto che basta per raggiungere la sufficienza potendo benissimo fare di meglio, non potranno contare su nessun tipo di aiuto.

L’obiettivo della scuola è quello di far emergere le capacità di ogni singolo ragazzo per cui si tende a premiare chi ce la mette tutta mentre si punisce la pigrizia e la svogliatezza di chi potrebbe fare ma non ne ha voglia.

Altri fattori che incidono sulla valutazione quali possono essere?

Sicuramente il comportamento. La scuola è un microcosmo e la persona che sei sui banchi della tua classe è quella che sarai domani nella società. Lo scopo di un professore è quello di aiutare i ragazzi a diventare adulti in grado di inserirsi nella collettività. Quindi un insegnante non può e non deve accettare comportamenti provocatori o scimmieschi nemmeno da studenti che hanno voti alti.

Un ragazzo che si dichiara intelligente ma salta le lezioni, prende in giro i compagni, disturba in classe e via dicendo dovrà rendersi conto che la sua media non andrà di pari passo con i voti dei compiti in classe e delle interrogazioni. Infatti il famoso voto in condotta serve proprio a questo a valutare il comportamento e incide sul conto finale.

E’ stata molto chiara, cosa può consigliare agli amici della nostra rubrica affinchè il periodo scolastico sia veramente utile per il loro futuro?

Il consiglio è quello di ricordarsi che adesso hanno tutto il tempo per imparare e formarsi una personalità e degli interessi. Domani con un lavoro e una famiglia sarà più difficile colmare le lacune conoscitive, comportamentali e crearsi dal niente una personalità forte e volitiva. Quindi bisogna concentrarsi sul presente e cercare di farlo rendere al massimo, scoprire chi si è, cosa si sa fare e cosa si vuole veramente dalla vita.