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Quaresima, il digiuno giovane si chiama "No SMS day"

scritto da admin

Ogni venerdì, per tutto il tempo di Quaresima, i ragazzi e i giovani della Diocesi di Modena sono stati invitati a compiere un digiuno veramente particolare, quello degli sms. Altro che sostituire nei piatti la carne col pesce, magari, da grandi golosi, con un bel filetto di tonno fresco: anche il digiuno quaresimale sta al passo coi tempi e chiede a noi giovani di rinunciare proprio ad un gesto che riteniamo fondamentale. Per ogni venerdì di Quaresima, spegniamo il telefonino e non inviamo sms!
 
La particolare iniziativa è proposta a Modena dal Centro di animazione e formazione missionaria con l’appoggio del locale Centro di pastorale giovanile, degli Scout e dall’Azione Cattolica ed è stata ripresa da numerosi quotidiani italiani. Perchè non accettare l’invito anche noi che non viviamo a Modena? Ecco il suo significato.
 
Il digiuno, una terapia per l’anima
Come ci dice il Papa nel suo messaggio per la Quaresima di quest’anno, “ai nostri giorni, la pratica del digiuno pare aver perso un po’ della sua valenza spirituale e aver acquistato piuttosto, in una cultura segnata dalla ricerca del benessere materiale, il valore di una misura terapeutica per la cura del proprio corpo. Digiunare giova certamente al benessere fisico, ma per i credenti è in primo luogo una ‘terapia’ per curare tutto ciò che impedisce loro di conformare se stessi alla volontà di Dio.
 
 

"No SMS day", invito a riscoprire le relazioni concrete
Il Papa ci invita quindi ad una maggiore sobrietà ed è proprio questo il significato dei “No SMS day”. Essi, come scritto nel sito della Diocesi di Modena, sono un segno, "un piccolo modo per ricordarci l’importanza di relazioni concrete e non virtuali con gli altri. Per riscoprire la bellezza dell’incontro." Ma non solo: essi sono anche "uno strumento per ricordarci che le nostre azioni, i nostri stili di vita hanno ricadute in contesti geograficamente lontani".
 
Un digiuno per scoprire una guerra sconosciuta
Già perchè forse non sapete che il coltan, minerale fondamentale per la tecnologia ad esempio dei telefonini, "proviene nel mondo per l’80% dalla regione orientale del Congo, il Kivu, dove una guerra civile ha causato oltre 4 milioni di morti negli ultimi dieci anni. L’estrazione e il commercio di questo minerale da parte di potenti multinazionali occidentali finanzia e alimenta la guerriglia", come riportato in un rapporto del 2002 dell’ONU (il Final report of the Panel of Experts on the Illegal Exploitation of Natural Resources and Other Forms of Wealth of the Democratic Republic of the Congo). I "No SMS Day" vogliono allora anche sensibilizzarci su una tematica sociale a noi sconosciuta, insomma: "Un digiuno di un giorno, per una Quaresima di relazioni e corresponsabilità".
 
 

Guarda il breve servizio del Centro Pulitzer "Congo’s Bloody Coltan"

Per maggiori info sull’iniziativa:
 
I cinque gesti concreti della Diocesi di Trento
L’originale iniziativa di Modena replica alcuni esperimenti già compiuti in passato anche in altre diocesi e ripresi nuovamente quest’anno, non solo per i giovani. La Diocesi di Trento, per esempio, che in passato aveva proposto un digiuno dalle auto, quest’anno ha addirittura pensato un percorso in cui ogni domenica di Quaresima viene proposto un gesto concreto per prepararsi alla Pasqua con un nuovo stile di vita. Il significato di ogni gesto è spiegato da una scheda e contestualizzato attraverso la lettura del Vangelo domenicale.
 
Ecco i link delle cinque schede:
 
Clicca QUI per maggiori informazioni attraverso il sito della Diocesi di Trento
 
Gesti condivisibili da tutti, ma di diverso valore per i cristiani
Molti dei gesti e dei digiuni proposti in Quaresima dalle diocesi sono completamente condivisibili anche da chi non crede, ma ha a cuore la salute del nostro pianeta, le relazioni non virtuali con gli altri, la responsabilità civile e le terribili situazioni presenti nei Paesi meno sviluppati. Insomma, degli stili di vita da far invidia ai più accaniti ecologisti, psicologi e terzomondisti! Tuttavia, per un cristiano, essi assumono un significato ben più alto, in quanto motivati dalla sacralità di ogni vita umana e dalla responsabilità affidata da Dio all’uomo della salvaguardia del Creato.
 
Con cosa sostituiamo Dio?
Ovvero, gesti come questi vanno sempre interpretati da un credente non come atti da compiere perchè "giusti in se stessi" e condivisi moralmente da tutti, ma perchè aiutano a riscoprire un comportamento che ha a cuore la vita e rivelano che spesso dedichiamo tutto il nostro tempo a qualcosa che poi così importante non è.
 
Scommettiamo che, dimenticando per un po’ qualcosa che occupa troppo tempo nella nostra giornata, anche per un solo giorno, ogni venerdì appunto, capiamo quanto questo sia superfluo o solo "strumento"? Già, spesso mettiamo qualcosa di totalmente superfluo al posto di Dio, che viene così sommerso nella nostra giornata da azioni e beni che in realtà non ci aiutano ad essere felici.
 
E per quanto riguarda voi, cosa occupa il primo posto nella vostra vita?