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Questo mondo non mi renderà cattivo: recensione della serie di Zerocalcare

scritto da Federica Marcucci
questo mondo non mi renderà cattivo

Dopo il successo di Strappare lungo i bordi Zerocalcare è tornato su Netflix con Questo mondo non mi renderà cattivo, una serie divisiva, diretta e capace di riflettere su tematiche attuali e universali senza mai giudicare.

Questo mondo non mi renderà cattivo: siamo diventati cattivi?

Se in Strappare lungo i bordi Zero portava sul piccolo schermo una storia che rifletteva sul senso di solitudine derivante dal vivere nella società contemporanea, in Questo mondo non mi renderà cattivo il fumettista sceglie di raccontare una storia dal respiro più ampio in la solitudine non è qualcosa che appartiene solo a noi, ma anche all’altro. Nel caso specifico gli stranieri sballotati da un centro di accoglienza a un altro.

Intrecciando varie tematiche, sollevando questioni in modo intelligente ma senza giudizio, la serie parla del fallimento dei rapporti umani e della società in cui, troppo spesso, ci si sente lasciati da parte e si rischia appunto di incattivirsi.

Non è infatti un caso che il confronto con l’altro – in particolare con Sara e Secco che in Questo mondo non mi renderà cattivo sono raffigurati in modo più stratificato rispetto alla serie precedente, diventi per il protagonista motivo di riflessione per constatare quanto spesso il proprio punto di vista possa essere limitato, ma anche per rendersi conto che a volte anche il sostegno più forte non basta per poter salvare qualcuno da se stesso. Come è il caso di Cesare, vecchio amico del protagonista, che ritorna al quartiere dopo anni passati in comunità ma che, tuttavia, non riesce a reintegrarsi e capire quale possa essere il suo posto nel mondo.

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Qual è il nostro posto nel mondo?

Ancora una volta Zerocalcare riesce a raccontare gioie e dolori di una generazione in cui la precarietà, emotiva, lavorativa e sociale, è all’ordine del giorno. Un senso di non appartenenza e solitudine che, tuttavia, può risolversi grazie all’apertura e al confronto con l’altro senza barricarsi dietro le proprie idee.

Questi aspetti sicuramente rendono Questo mondo non mi renderà cattivo un prodotto molto più stratificato e divisivo rispetto alla serie precedente. C’è tanta politica e i temi sociali sono ancora attualissimi, per quanto la sceneggiatura sia stata scritta qualche anno fa; ma soprattutto è un racconto sui rapporti d’amicizia e sulle difficoltà a tenerli vivi quando si cresce.

Una storia in cui gli appassionati dei fumetti di Zerocalcare riconosceranno quella sua capacità di raccontare la durezza della vita con sensibilità e delicatezza. Forse non piacerà a tutti, ma va bene così.

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