GingerGeneration.it

Raffaella Carrà: le sette canzoni più belle dell’artista

scritto da Giovanna Codella
raffaella carrà

Cantante, attrice, ballerina, conduttrice e molto altro, la poliedrica show girl Raffaella Carrà ci ha lasciato oggi, indubbiamente troppo presto. Considerata una delle icone della tv italiana, come sottolinea anche Life&People Magazine, era apprezzata in tutto il mondo, così tanto che lo scorso anno la rivista di The Guardian ha riconosciuto in lei un’artista che in Europa ha contribuito a superate tanti tabù. E questo soprattutto grazie alla sua musica.

Sì, perché Raffaella nella sua lunga carriera da oltre 60 milioni di dischi è riuscita a conquistare 22 dischi tra platino e oro. Molte delle sue canzoni sono ormai dei veri e propri classici che con la loro incredibile leggerezza e trascinante energia sono riusciti a entrare nel cuore di almeno tre generazioni. Noi vogliamo ricordarla proprio con i suoi brani, con quelli che secondo la nostra opinione sono i più belli.

Le sette canzoni più belle di Raffaella Carrà

1. Ballo ballo: sigla italiana del celebre varietà del sabato sera Fantastico nel 1982, divenne presto un enorme successo. Il titolo ha ispirato l’omonima commedia musicale italo-spagnola che si basa proprio sulle canzoni di Raffaella.

2. Ma che musica maestro: singolo di debutto dell’artista come cantante, nonché sigla del programma Canzonissima 1970 presentato da Corrado e dalla stessa Raffaella Carrà che ne curò anche la coreografia

3. Rumore: senza dubbio uno dei più grandi successi della soubrette, pubblicato nel 1974 con un testo apparentemente in controtendenza, in anni di acceso femminismo, ma che rappresentava tutte quelle donne desiderose di emanciparsi, anche se non perfettamente a loro agio fuori dai ruoli assegnati dalla società dell’epoca

4. Festa: considerata una delle canzoni più rappresentative della Carrà, il brano racconta della presa di coscienza da parte di una donna della propria libertà di essere umano, non più dipendente dal proprio uomo che la tradisce, decidendo così di fare una “festa”all’insegna della ritrovata consapevolezza

5. Pedro: il testo, piuttosto ironico, descrive l’avventura di una turista in vacanza a Santa Fe, con un “ragazzino” dal nome Pedro, il quale in un primo momento si offre come guida turistica e successivamente diventa il suo amante

6. Tanti auguri: il brano era la sigla del discusso programma di Rai 1 Ma che sera, girata nel parco tematico dell’Italia in miniatura. Il testo descrive i costumi di una donna libera e indipendente “in campagna ed in città”

7. Tuca Tuca: il relativo e conosciutissimo ballo fu lanciato da Raffaella Carrà nel corso della sesta puntata di Canzonissima del 1971. La Carrà eseguì il brano, con il celebre balletto, insieme al ballerino e coreografo Enzo Paolo Turchi. Il balletto era molto audace per quei tempi, ma ottenne subito un immediato successo e un riscontro di pubblico che si è conservato intatto fino ai giorni nostri.