GingerGeneration.it

Addio Raffaella Carrà, perché la sua è un’eredità piena di libertà e amore

scritto da Federica Marcucci
raffaella carrà

Caschetto biondissimo, pantaloni lunghi e ombelico scoperto. Era il 1969 e Raffaella Carrà entrava nelle case degli italiani con un look destinato a fare scalpore. Un concentrato di energia e libertà che ha fatto breccia nel cuore di più generazioni, segnando palinsesti, mode (basti pensare ai capelli “alla Carrà”) e dando voce a tutte quelle donne che in quegli anni di cambiamento desideravano emanciparsi nello stile e nelle abitudini.

Ieri ci ha lasciato dopo aver compiuto da poco 78 anni e in queste ore il mondo dello spettacolo piange e ricorda un mito, un essere umano unico nel suo genere.

Una pioniera sorridente

Libera, gioiosa e mai e poi mai volgare, Raffaella Carrà è stata un’icona femminile sempre al passo coi tempi, insegnando alle donne italiane ad amare e ad amarsi – per citare un articolo apparso proprio oggi sul Guardian, e promuovendo un messaggio d’amore trasversale ed estremamente attuale.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Rai1 (@rai1official)

Chiunque avrà ascoltato almeno una volta in vita sua alcune delle sue canzoni più famose come Pedro, A far l’amore comincia tu o Tanti auguri. Forse oggi è difficile rendersi conto di quanto, nel loro piccolo, potessero essere rivoluzionare queste canzoni, ma se ci pensate bene possiamo farcene un’idea pensando all’energia che riescono a sprigionare ancora oggi. Chi non si è mai trovato a ballare una canzone della Carrà a una festa? Se non l’avete fatto provateci.

Non è dunque un caso che la “Raffaella Nazionale” sia stata eletta a buon diritto come icona dalla comunità LGBTQ+ facendosi lei stessa portavoce delle ingiustizie sociali a essa connesse sin dagli anni ’70. Uno dei suoi brani più famosi, Luca, è la prima canzone italiana che tratta con ironia il tema dell’omosessualità senza scadere mai nello stereotipo.

LEGGI ANCHE: Raffaella Carrà le canzoni più famose

“Sono soltanto Raffaella Carrà”

Ballerina, attrice, showgirl, conduttrice… Raffaella Carrà ha avuto molte vite professionali e non ma facendo ciò che spesso molti non riescono a fare: rimanere coerente con se stessa. Sempre decisa lei stessa non aveva esitato nel commentare l’affare Weinstein-Argento: “Immaginate una come lei che si trova davanti un uomo grasso e in accappatoio: io so reagire, Asia non ce la fa”.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Ginger Generation (@gingergeneration)

In un momento storico-culturale in cui tante battaglie sono state vinte, ma molte altre sono ancora in corso vale dunque la pena riflettere sull’eredità di questa ragazza bolognese cresciuta con una madre single e un padre assente, ma capace di conquistare l’Italia del Boom (e non solo) con la sua energia dirompente e il suo sorriso contagioso.

Ecco perché ci sentiamo di dire che il lascito di Raffaella Carrà è qualcosa di molto più luccicante dei suoi coloratissimi costumi di scena e molto più memorabile di qualunque degli innumerevoli programmi televisivi da lei condotti. La sua eredità ci ricorda infatti di mettere tutto l’amore possibile in quello che facciamo, di rispettare chiunque incontriamo sul nostro cammino e di essere liberi restando sempre fedeli a noi stessi. Magari canticchiando le nostre canzoni preferite e immaginando di essere protagonisti dello show più bello di sempre.