Droga: adolescenti inconsapevoli? scritto da admin 4 Febbraio 2008 I risultati di una nuova ricerca parla di aumento nei consumi di droga tra i più giovani.I dati raccolti dal Viminale tra il 1991 e il 2006 segnalano infatti la triplicazione dei consumi di cocaina e il cambiamento del “consumatore tipo”. Meno Eroina, più Cocaina, ma sempre droga rimaneSecondo i dati il consumo di eroina è diminuito drasticamente dal 50% (nel 1991) all’8% (oggi): risultato poco confortante visto il parallelo aumento dell’uso di cocaina, che è addirittura triplicato.In aumento anche il consumo di Ecstasy e sostanze analoghe, mentre Hashish e Marijuana restano le sostanze più utilizzate dai minorenni (in particolare tra i 14 e i 17 anni). Drogati e Contenti??Si parla anche di un nuovo “identikit” del tossicodipendente: non più ragazzi emarginati e con situazioni difficili alle spalle, ma persone apparentemente normali, socialmente integrate, con un buon livello di istruzione, che consumano droga per divertirsi, e spesso la assumono insieme all’alcool. La cosa che lascia sconcertati, però, è la scoperta che la maggior parte dei tossicodipendenti non si rende neppure conto di quello che ha fatto e perché.Una generazione annoiata?Come è possibile NON SAPERE perché ci si droga? Come è possibile che noi, adolescenti del 2008, che ci sorbiamo una lezione all’anno sulle conseguenze dell’uso delle droghe, che siamo molto più “sgamati” e “avanti” dei nostri genitori nel capire come vanno le cose nel mondo, non sappiamo cosa significa drogarsi e quali sono le conseguenze? Ma certo che lo sappiamo! La droga serve a sballare, a vivere un’esperienza alternativa in mezzo alla noia quotidiana, e fa molto, molto male. Solo che ci vergogniamo troppo di ammettere che facciamo tutto consapevolmente. E approfittiamo delle frasi degli adulti sulla società che “ha cresciuto nuove generazioni incapaci di decidere e di assumersi responsabilità”. Viene in mente la classica frase che Bart Simpson recita quando viene beccato a fare una marachella “Non sono stato io!”. Siamo la generazione dei “non sono stato io”? Immagine tratta da www.flickr.com