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Al via il primo giorno di scuola, tra polemiche e novità

scritto da admin

La scuola delle novità è finalmente ripartita, ma non con poche polemiche.  Una partenza con le proteste. Il motivo? Classi super affollate, tagli dei docenti, sicurezza e qualità didattica a rischio.

Una partenza problematica

Un’inizio con uno sfondo non del tutto roseo quello che si profila per questo nuovo anno scolastico 2010/2011. E già, la scuola delle riforme, tra potenziamento delle lingue, nascita di nuovi licei e modifica degli orari, inizia tra le proteste causate da classi sempre più affollate, che arrivano fino a 35 alunni per aula. Il numero delle classi "fuorilegge" è in aumento. Secondo un decreto ministeriale infatti, ogni classe è da considerarsi non in regola nel momento in cui supera i 25 iscritti. Nelle scuole italiane di quest’anno si arriva addirittura ad oltrepassare i 30 iscritti mettendo ad alto rischio la sicurezza scolastica. Altro aspetto che viene inevitabilmente penalizzato a seguito dell’alto numero di alunni presenti per classe è la qualità dell’insegnamento. Un conto è insegnare a una classe di 18 alunni ma quando il numero di studenti ammonta a 30 o più, la situazione si complica ed è molto difficile portare l’intera classe allo stesso livello. Ne consegue un probabile rallentamento del programma scolastico. Altro campanello d’allarme sono le strutture scolastiche che risultano inadeguate ad ospitare una classe di 30 alunni a danno della sicurezza generale e della responsabilità dei docenti che viene messa a dura prova. E in questo primo e complicato panorama scolastico la Cgil, la Confederazione Generale Italiana del Lavoro, non tarda ad esprimersi a chiare lettere: "I tagli al personale docente hanno fatto aumentare il numero di alunni per classe.Un disastro."

Si riparte

E intanto si ritorna sui banchi di scuola. Oggi, lunedì 13 settembre, sono state riaperte le scuole in 10 regioni italiane: Calabria, Lazio, Lombardia, Molise, Piemonte, Umbria, Veneto, Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia e in provincia di Bolzano. Mentre domani sarà la volta di Emilia Romagna; a seguire, il 15 settembre, è il turno degli studenti della Sardegna, della Toscana e della Campania. I più fortunati sono invece gli alunni della Liguria, di Puglia e Abruzzo che prenderanno in mano i libri a partire dal 20 settembre. E in tutto questo caldo scenario scolastico, il ministro dell’Istruzione, Maria Stella Gelmini, si sente ottimista e pensa positivo. "Con l’avvio di questo anno scolastico entra finalmente in vigore la riforma delle scuole superiori grazie alla quale moltissimi studenti potranno usufruire dei nuovi licei, della nuova istruzione tecnica all’insegna di piu’ inglese, piu’ istruzione in lingua straniera, piu’ attenzione anche alla matematica per fare in modo che il diploma non sia solo un pezzo di carta ma un titolo spendibile sul mercato del lavoro". Nel giorno della cerimonia per l’apertura del nuovo anno scolastico, il ministro ha ricordato, con grande soddisfazione, l’accordo siglato insieme al ministro del welfare Sacconi, intitolato "Italia 2020" . "Un accordo -ha spiegato il ministro Gelmini- che contiene la strategia per abbattere la disoccupazione giovanile e favorire una maggiore collaborazione tra il sistema della formazione e quello produttivo. Vogliamo mettere i ragazzi nelle condizioni di fare scelte consapevoli e di trovare nella scuola un elemento fondamentale per avere – ha concluso – uno sbocco lavorativo".