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Come per disincanto Disney+: recensione del film con Amy Adams

scritto da Federica Marcucci
come per disincanto

Giselle e Robert sono tornati con Come per disincanto che debutta oggi in streaming su Disney+ regalando ai propri fan una storia che fa riflettere sul significato di “per sempre felici e contenti” ma senza la magia e l’inventiva dell’originale.

Come per disincanto è disponibile in streaming su Disney+ dal 18 novembre.

Come per disincanto il ritorno di Giselle e Robert

Sono passati 15 anni dall’uscita di Come d’incanto al cinema e nella realtà, così come nella finzione, tante cose sono cambiate.

Se infatti Giselle e Robert hanno allargato la propria famiglia scegliendo di andare a vivere in un tranquillo sobborgo lontano da New York, anche nel nostro mondo le cose sono un po’ diverse. Basti pensare che un film come questo non è uscito in sala, ma su Disney+.

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In un certo senso c’è davvero ovunque un po’ di disincanto, per questo si va alla ricerca di magia: che sia dall’altra parte dello schermo di un tablet o della tv con cui noi guardiamo il film, che sia un paesino in cui la protagonista della storia Giselle ricerca il suo amato regno di Andalusia.

Come per disincanto è infatti una storia che racconta che cosa significa il famoso “happy ever after” delle favole: un concetto che nella vita reale riesce a trovare spazio solo con tanta dedizione, tanto impegno e sì, anche un pizzico di compromesso con quello che la vita ha da offrire.

È compito nostro trovare la magia nel quotidiano e nelle persone che ci amano, ma allo stesso tempo non bisogna commettere l’errore di nascondersi dentro a un sogno. Come del resto fa Giselle, che sicuramente propone una versione di se stessa più matura rispetto a quella che avevamo conosciuto nel 2007. Alle prese con una neonata e con la figlia adottiva Morgan, Giselle non riesce a fare i conti con la realtà quotidiana delle cose.

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Non a caso il grande perno della storia viene giocato attraverso quel rapporto madre-figlia che, proprio durante il periodo dell’adolescenza, vive forse il suo periodo più travagliato.

Giselle e Morgan sono i personaggi chiave della storia, anche se largo spazio viene lasciato anche al principe Edward e Nancy (ancora una volta intepretati da James Marsden e Idina Menzel) e alla new entry Maya Rudolph nei panni della villain Malvina Monroe. Un po’ sullo sfondo Robert, anche se Patrick Dempsey stavolta ci regala anche numero musicale.

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Complice un cast che diverte (e si è sicuramente anche molto divertito) e la colonna sonora di un mostro sacro come Alan Menken, Disincanto fila via, ci fa commuovere e anche riflettere, ma non riesce a regalare quella magia sprizzava fuori dallo schermo a ogni visione di Come d’incanto.

Chissà, forse questo mood sottotono era voluto trattandosi di una storia che vuole parlare del disincanto e del cercare la magia nelle piccole cose della vita. Quello che pensiamo però è che, nonostante la bellissima messa in scena e l’appeal dell’operazione nostalgia, questa storia – che quindici anni fa era riuscita a essere davvero originale, si era conclusa e semplicemente non era possibile replicare un’incantesimo riuscito tanto bene.

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