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Yanny o Laurel: la nuova illusione uditiva che sta facendo impazzire il web

scritto da Alessia Bisini

Tre anni fa su Internet scoppiò un vero e proprio dibattito.  “Di che colore è il vestito che vedete in foto? Nero e blu oppure bianco e oro?“: questa era la domanda che il web si poneva a causa di un’illusione ottica, che portava le persone a vedere tale abito di due colori distinti. Questa volta è il turno di un’illusione uditiva, che vede l’opinione pubblica divisa tra la pronuncia di un termine: Yanny o Laurel?

Tutto nasce da una clip postata su Reddit questa settimana e che in pochissimo tempo ha iniziato a circolare sui principali social network, Twitter in primis. Si tratta di una voce artificiale che sembra dire due parole diverse, a seconda di come l’ascoltatore le percepisce. Alcuni utenti hanno sottolineato come la parola pronunciata cambi nel momento in cui si velocizza o si rallenta tale clip e gli esperti hanno confermato che ciò avviene poichè le frequenze che sentiamo e che ci aspettiamo di sentire, sono di norma ben diverse.

Lars Riecke, professore di Neuroscienze Cognitive e Uditive all’Università di Maastricht, ha recentemente confermato che non si tratta di un’illusione, bensì di una variazione di frequenza. L’informazione acustica che ci fa sentire Yanny ha una frequenza più alta di quella che sentiamo quando la parola Laurel viene pronunciata. La variazione potrebbe essere legata all’impianto stereo con cui ascoltiamo la clip, ma in parte potrebbe dipendere dal nostro orecchio e dalle sue aspettative.

Ascolta la clip originale del fenomeno Yanny Or Laurel? postata su Reddit: 

Si tratta inoltre di un fenomeno che può essere replicato tramite il proprio computer: se vengono tolte le frequenze basse, si sentirà Yanny; invece se vengono tolte le frequenze alte, si sentirà Laurel. Lettere come la L e la Y sono composte da più frequenze in una sola volta, da qui nasce il problema di percezione della parola.

Bharath Chandrasekaran, professore del dipartimento di Scienze della Comunicazione dell’Università di Austin (Texas), ha aggiunto che anche il nostro cervello influisce nella parte di ricezione e comprensione del suono: “Ciò che sentiamo, si modella sulla base delle esperienze vissute nell’arco della nostra vita. Questo aspetto è più comune quando abbiamo a che fare con la musica, ovvero quando riconosciamo i componenti di una melodia solo dalle sue note.”

E voi cosa sentite? Yanny o Laurel?