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Watt: intervista alla giovane band vincitrice di Castrocaro 2020!

scritto da Alberto Muraro

Oggi su Ginger Generation vi parliamo dei Watt, una band di ragazzi tutti giovanissimi e molto talentuosi che ha già alle spalle un importantissimo traguardo. Il gruppo si è infatti portato a casa la vittoria a Castrocaro 2020, uno dei più importanti concorsi musicali per emergenti in Italia.

 

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Il pezzo con cui i Watt si sono presentati al Festival si intitola Fiori da Hiroshima, ma è solo il primo pezzo di un percorso già estremamente positivo. Lo scorso 11 dicembre, infatti, i ragazzi hanno pubblicato in radio e nelle piattaforme digitali Boomerang, un nuovo estratto ancora più energico e grintoso.

“Boomerang”, presentato per la prima volta ad ottobre nell’ambito delle audizioni live di Sanremo Giovani, è un brano scritto in realtà due anni fa, riveduto e ripensato più volte prima di arrivare alla versione definitiva. Il pezzo parla del tormentato rapporto amoroso che si instaura tra una giovanissima donna e un uomo maturo.

Per scoprire tutto quello che i Watt ci hanno raccontato non perdetevi la nostra intervista!

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Intervista ai WATT!

Ciao ragazzi! Essendo voi dei giovanissimi esordienti raccontateci un po’ come è nata l’idea di fondare una band e come siete arrivati a questa formazione!

LUCA C.: Nel 2013 io e Matteo ci siamo conosciuti in oratorio e abbiamo deciso di suonare qualcosa insieme. Ci mancava un chitarrista, io conoscevo Vita (Luca Vitariello) dai tempi dell’asilo e quindi gli ho chiesto di suonare con noi. Così sono nati i Watt. Per tutto l’anno Greta ha continuato a pregare Teo (Matteo Rampoldi, suo fratello) di farla cantare nel nostro gruppo, così io (purtroppo) l’ho convinto a farle cantare una canzone. Da quel momento in poi non ci siamo più liberati di lei…

 
Quattro band sono anche quattro teste diverse: nel vostro percorso fino ad ora in che cosa pensate di essere sempre sulla stessa lunghezza d’onda?

GRETA: Probabilmente è la passione la cosa su cui siamo sempre tutti d’accordo: il nostro amore per la musica è senza dubbio quello che ci accomuna di più e ciò su cui basiamo tutti i nostri sforzi e il nostro duro lavoro.

Al contrario: ci sono mai dei momenti di scontro in cui non siete d’accordo e discutete? Chi di voi è il più testardo?

GRETA: Assolutamente sì! Come è normale che sia, Io e Matteo siamo fratelli e litigare è una prassi! Soprattutto per le cose più stupide, anzi, solo per le cose più stupide. Quando si tratta di lavoro dialoghiamo e basta, se siamo in disaccordo su qualcosa riusciamo quasi sempre a risolverla nella maniera più diplomatica possibile. Il più testardo è sicuramente mio fratello Matteo, non riusciamo mai a fargli cambiare idea su niente.

 
Parliamo dell’esperienza di Castrocaro, che avete vinto: al di là della vittoria, quali sono i ricordi più belli che vi porterete di questo percorso? Quali le lezioni più importanti che avete imparato?

MATTEO: Da quest’esperienza abbiamo tratto tantissimi insegnamenti e acquisito un bagaglio di conoscenze magnifico. Abbiamo fatto amicizia e mantenuto i rapporti con la maggior parte dei concorrenti e proprio per questo abbiamo solo tanti bei ricordi.

Ovviamente è stata una settimana complicata e faticosa, noi non avevamo mai partecipato a nulla del genere e non ce l’aspettavamo ma ci siamo divertiti tantissimo. Le lezioni più importanti che abbiamo appreso sono sicuramente quelle che riguardano il mondo in cui vogliamo vivere e lavorare, di cui abbiamo capito molte più cose.

 
La canzone che avete portato in gara è Fiori da Hiroshima, è un brano che ha un significato molto profondo: vi va di spiegarcelo più  nel dettaglio?

VITA: Fiori da Hiroshima parla di adolescenza: un periodo della vita in cui ci sentiamo incompresi, abbiamo mille problemi e ci facciamo mille pare e per questo motivo ci sentiamo come delle bombe pronte ad esplodere. In tutto ciò cerchiamo di nascondere i nostri disagi mettendoci in faccia soltanto un sorriso per non farci notare.

 
Parliamo invece del più recente singolo Boomerang. La canzone parla di una persona più adulta che fa soffrire un’altra con i suoi soprusi. Da che cosa è nata l’ispirazione del pezzo? Vi è mai capitato che una persona vi facesse tornare continuamente da lei nonostante vi avesse fatto soffrire?

LUCA C.: Il pezzo è nato da un mio giro di basso (modestamente) su cui è stato poi costruito tutto il resto della canzone. Boomerang ha ben 2 anni, ma è cambiata tantissimo in questi mesi, è quasi irriconoscibile rispetto alla prima versione.

Per quanto riguarda la seconda domanda, ovviamente, siamo 4 sfigati in amore! Vita è l’unico che però riesce a mettere una pietra sopra alle cose che lo fanno stare male.

Greta, Matteo ed io siamo tre sottoni.

 
Com’è stato suonare a San Siro? Com’è l”impatto appena si sale su un palco così importante quando si è così giovani?

GRETA: L’emozione più forte che abbiamo mai provato, senza subbio. Una delle esperienze più belle della nostra vita, non ce la dimenticheremo mai (ovviamente). Sinceramente, eravamo tutti abbastanza incoscienti quando è successo, ma l’ansia che abbiamo  provato era tantissima, quasi non capivamo quello che ci stava succedendo. Ci ha  formati alla stragrande, noi consideriamo quel giorno come il vero inizio della nostra carriera di musicisti e il nostro più grande sogno è riuscire a tornare su quel palco.

 
Quante altre canzoni avete in serbo per noi? Qualcosa sul futuro che già vi potete anticipare?

VITA: Purtroppo non possiamo ancora rivelare niente… ma assicuriamo che ben presto usciranno nuove cose!