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Un anno da nabbo: la recensione del libro

scritto da Federica Marcucci
un anno da nabbo

Con Un anno da nabbo Salvatore Vitellino torna nelle librerie con un romanzo edito da Giunti capace di parlare agli adulti e ai ragazzi, per ricordarci che nella nostra vita c’è stato un momento in cui ci siamo sentiti un po’ nabbi.

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Crescere è un gioco da… nabbi

Cos’è un nabbo? Una schiappa o, come si diceva una volta, un pivello. Chi è abiuato a giocare a Fortnite conoscerà sicuramente il gergo. Il nabbo della storia è Tomà, un ragazzino all’ultimo anno delle elementari. Timido e sensibile, proprio per il suo carattere introverso viene preso di mira dai bulli della scuola.

Oltretutto Tomà non ha più il papà e questa perdita accentua tutte quelle insicurezze che, a quell’età, farebbero sentire diverso chiunque. Soprattutto se, come nel suo caso, non hai la PlayStation e ti ritrovi a giocare con il vecchio computer della mamma.

Con l’arrivo di una nuova compagna di classe, la spigliata e sorridente Elena, Tomà capirà che molto spesso le anime affini riescono a trovarsi, facendosi coraggio a vicenda per crescere insieme.

La crescita e la scoperta della propria identità è infatti la tematica centrale di Un anno da nabbo. Un viaggio che inizia quando si inizia a prendere conoscenza delle proprie unicità, senza vergognarsi del giudizio degli altri.

La trama di Un anno da nabbo

Essere sensibili è la vera forza. Un romanzo di formazione che racconta il superamento di un lutto e il passaggio alle scuole medie con l’aiuto di figure importanti e grazie all’ispirazione donata da tanti racconti di vite straordinarie; una storia autentica che farà commuovere ed emozionare. Tomà è un bambino molto riflessivo che cerca di comprendere il mondo facendo tesoro di tutto quello che gli accade e delle storie che gli adulti gli raccontano per aiutarlo a superare il periodo difficile che sta attraversando. 

L’arrivo di una nuova compagna, Elena, socievole e decisa a fare amicizia con lui, cambierà le cose per Tomà: a contatto con Elena, e grazie agli amici del padre, morto in un incidente, ai racconti di nonna Pro e alle storie di eroica resilienza raccontate dalla mamma, guadagnerà una nuova sicurezza in se stesso e imparerà a imporsi quando necessario.

Lautore del libro

Salvatore Vitellino lavora nell’editoria da oltre vent’anni. Come autore si occupa principalmente di biografie di personaggi che hanno affrontato imprese particolari o scoperte scientifiche rivoluzionarie. Per Smemoranda si è occupato del tema del bullismo. Un anno da Nabbo è il suo esordio nella letteratura per ragazzi.