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Doctor Strange nel Multiverso della Follia: la recensione

scritto da Federica Marcucci
doctor strange

Dopo Spider-Man: No Way Home, l’MCU ci fa finalmente viaggiare attraverso il Multiverso con Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Diretto da Saim Raimi, il film è interpretato da Benedict Cumberbatch, Chiwetel Ejiofor, Elizabeth Olsen, Benedict Wong, Xochitl Gomez, Michael Stühlbarg e Rachel McAdams.

Il film sarà nei cinema dal 4 maggio.

La trama del film

Nel film Marvel Studios Doctor Strange nel Multiverso della Follia, l’Universo Cinematografico Marvel espande i confini del Multiverso ai massimi livelli. Un viaggio nell’ignoto con Doctor Strange che, con l’aiuto di mistici alleati sia vecchi che nuovi, attraversa pericolose e sconvolgenti realtà alternative del Multiverso per affrontare un nuovo misterioso avversario.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia poster

Il Multiverso è un concetto di cui sappiamo spaventosamente poco…

Il Multiverso è stato definitivamente aperto. Non è un caso che, dopo l’ultimo Spider-Man, per traghettarci dentro le pieghe del tempo e dello spazio sia stato proprio Sam Raimi, il regista della prima trilogia cinematografica dedicata all’Uomo Ragno ma anche cineasta che si è fatto le ossa con il genere horror.

Infatti Doctor Strange nel Multiverso della Follia, pur essendo pensato per un pubblico più ampio possibile, risente di un occhio a cui piace insistere su immagini spaventose che ricordano quell’horror sovrannaturale che ha regalato la fama al regista (basti pensare al cult La casa, del 1981). Uno spirito che funziona anche se a tratti alcune trovate sembrano essere un po’ troppo calcate; il tutto però non va a inficiare il risultato finale quindi va bene così.

Curatissimo nei dettagli (alcune inquadrature sono a dir poco splendide), Doctor Strange gioca con il Multiverso proponendo agli appassionati e al pubblico generalista una storia ricca di richiami senza però adagiarsi sul citazionismo. Una dimostrazione molto interessante che fa riflettere sul ruolo dell’MCU nel cinema contemporaneo e sul concetto di Multiverso dentro e fuori la finzione. Basti pensare che Doctor Strange arriva non solo dopo una serie di film ma anche di serie di tv, prima tra tutte WandaVision a cui si ricollega direttamente, una serie antologica What If…?.

Tra momenti emozionanti, adrenalinici e una grande domanda, che cosa siamo disposti a fare per amore?, il film ci accompagna in una nuova fase dell’MCU che pare sovrapporsi a una nuova fase del cinema stesso in cui vedremo sempre più blockbuster d’autore con grandi interpreti.

Nel film Benedict Cumberbatch è un Doctor Strange perfetto, capace di portare sullo schermo il tormento di chi vuole combattere contro l’ineluttabilità degli eventi; così come Elizabeth Olsen che dà vita a uno dei personaggi femminili più sfaccettati dell’intero MCU. Grande ingresso per Xochitl Gomez che, nei panni di America Chavez, interpreta una giovane alla ricerca del suo posto del mondo nonché la prima protagonista femminile dichiaratamente omosessuale dell’universo Marvel – per quanto questo dettaglio proprio dei fumetti non sia stato direttamente palesato nel film.