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#BookTok: come TikTok sta riportando i giovani alla lettura

scritto da Federica Marcucci
booktok

Centinaia di creator, sull’onda dell’hashtag #BookTok, stanno facendo (ri)appassionare una generazione di alla lettura. Un fenomeno internazionale che vede protagonisti i tiktokers e le loro community e che sta dando nuova linfa al settore dell’editoria, da anni in crisi. 

È facile additare le novità e i fenomeni legati ai giovani aggrappandosi ai soliti luoghi comuni legati alla mancanza di maturità e spirito critico. Un circolo vizioso che, nonostante tutto, si ripete, generazione dopo generazione, e che oggi riguarda in gran parte l’uso che i giovanissimi della Gen Z fanno dei social media.

Generalizzare e affermare “era meglio quando i social non c’erano” (e a scrivere è una Millenial che ha vissuto appieno tutte le rapidissime evoluzioni degli ultimi 20 anni), è sinonimo però di cecità e mancanza di comprensione di un presente estremamente sfaccettato.

Certo, con questo non si può affermare che non è tutto oro quel che luccica: si è visto come le challenge e i falsi ideali dell’apparire possono influenzare in modo negativo le persone, sopratutto i giovani. Ma non è sempre così.

Spesso i social diventano anche luoghi in cui fioriscono comunità attorno a passioni comuni: occasioni di scambio in cui la Gen Z (ma anche molti Millenials) dimostrano di essere non solo consapevoli dei mezzi che hanno a disposizione, ma anche del momento storico in cui vivono. Ma sopratutto dimostrano a tutti quelli che sostengono il contrario che hanno qualcosa da dire.

Da qui il fenomeno del #BookTok che, come suggerisce, il nome stesso è legato al social network più apprezzato e utilizzato al momento dai giovani, TikTok.

Sebbene molti creator postino poi i medesimi contenuti sotto forma di reel (formato gemello di casa Zuckerberg) sul loro profilo Instagram, TikTok resta l’emblema di questa piccola grande rivoluzione perché i contenuti proposti sono perfettamente in linea con quanto richiesto dal social: video brevi e creativi, capaci di destare l’attenzione di chi guarda spingendolo magari a seguire la pagina.

Sappiamo tutti come funzionano i social, ovviamente, ma quello che fa funzionare questo innesco è molto spesso da formula proposta dai creator dei #BookTok. Sono loro stessi infatti a metterci la faccia, raccontando quali sono i libri che li hanno fatti sognare ma anche quali sono le loro letture recenti, i loro generi e autori preferiti.

 

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La loro carta vincente? La spontaneità. Rispetto a una persona di 40-50 anni che pubblicizza un romanzo che (magari) non ha neanche letto, questi ragazzi parlano con passione di ogni genere di libro spesso focalizzandosi su un genere letterario specifico come ad esempio il fantasy. Anche se non mancano lettori onnivori, sempre in prima a linea a suggerire alla propria community letture che spaziano da Cime tempestose all’ultimo best seller thriller ma anche a libri legati ad adattamenti cinematografici come Dune.

Altra caratteristica fondamentale di chi crea #BookTok è l’amore per la carta, per il libro stampato, pur non disdegnando le nuove tecnologie. Qualcosa che non poteva passare inosservato alle case editrici, reduci da un decennio disastroso – complice anche l’avvento di nuovi dispositivi su cui leggere i propri libri.

I creator si stanno facendo infatti protagonisti di un cambio di trend, riportando non soltanto i giovani alla lettura ma anche all’acquisto di libri.

Ed è così che negli Stati Uniti e, a poco a poco, anche in Italia nelle librerie stanno vedendo la luce dei piccoli angolini in cui è possibile acquistare i romanzi consigliati dai tiktokers. Una rivoluzione per ora silenziosa ma che, siamo certi, acquisirà sempre più forza grazie alla voce decisa e originale dei #BookTok.


Vale la pena fermarsi a riflettere su questo fenomeno perché è l’ulteriore prova che i giovani hanno oggi a disposizione degli strumenti potentissimi, che possono permettergli di migliorare non solo loro stessi come essere umani ma anche il mondo in cui vivono.

Con lo stesso identico meccanismo sono nate community che parlano di musica, cinema, serie tv ma anche gli stessi Fridays for Future.

Non è importante quindi cosa si sceglie di leggere, ma il semplice desiderio di voler convivere la propria passione con qualcuno: migliorandosi insieme. Per questo far parte di una community che risponde al grido dei #BookTok è innanzitutto consapevolezza, qualcosa che ai giovani di oggi sembra non mancare affatto.