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Fotografie di un non vedente

scritto da admin

Pete Eckert non vede. Quando stava per terminare gli studi da ceramista la malattia che lo affligge, la Retinite Pigmentosa, è arrivata allo stadio più acuto, rendendogli impossibile vedere il mondo intorno a sé. Eppure Pete ha vinto quest’anno il prestigioso premio di fotografia Exposure, cogliendo immagini più spettacolari dei colleghi dotati della vista.

La storia
Come è possibile? Guardate le foto scattate da Pete Eckert , uniche e misteriose, capaci di cogliere l’invisibile. Tutto ebbe inizio quando Pete era ancora falegname, faceva sculture e intanto studiava all’università per diventare ceramista. Dopo una vertiginosa diminuzione della vista gli diagnosticarono la Retinite PIgmentosa, una malattia degli occhi che porta lentamente ma inesorabilmente alla cecità. Ma Pete non si diede per vinto e, con l’aiuto delle persone che gli sono state vicine, prima fra tutte la fidanzata e poi moglie Amy, riscoprì il mondo intorno a sé attraverso gli altri sensi: il tatto, l’udito, l’olfatto, il sapore.

Diventato ceramista ebbe serie difficoltà nel trovare lavoro, fino a quando venne assunto dallo stato nell’ufficio di aiuto alle persone non vedenti. Tuttavia Pete non voleva chiudersi in un mondo popolato solo di persone come lui, si iscrisse così all’univeristà di disegno industriale, e conseguì la seconda laurea. Poi accadde l’evento che segnò il cambiamento: trovò in casa una vecchia macchina fotografica appartentente alla sua madrina. Non si era mai appassionato seriamente alla fotografia, ma vide in essa la possibilità di crare un ponte tra lui e le persone vedenti.
Imparò ad utilizzare la macchina fotografica, studiando su libri braille e facendo milioni di domande agli esperti del circolo fotografico si Sacramento, in California, dove vive.

Come realizza le foto e perché
Con l’aiuto di un compasso braille imparò come percepire le fonti di luce cominciò a creare immagini utilizzando la vista del suo "occhio interiore", che riassume le percezioni degli altri sensi e i ricordi della vita vissuta quando ancora poteva vedere.
"Io continuo a percepire il mondo visivamente, anche se adesso devo utilizzare i miei altri sensi e la memoria per formulare una visione interna nell’occhio della mente. Perdere gli occhi non ha diminuito la chiarezza di questa visione interna – continua Pete – mi ha solo indotto a lavorare più sodo per acutizzare gli altri sensi e imparare il suono specifico di ognuno".
Lo scopo di Pete è creare un ponte tra il mondo percettivo dei vedenti e quello dei non vedenti. Afferma di essere "solo un turista nel mondo dei vedenti" che ruba "foto sotto alla porta del mondo dei ciechi per mostrarle nella luce a chi può vedere". Pete conclude dicendo "E’ importante per me che la gente pensi alla cecità. Creo grandi immagini per far sì che la gente pensi. Parlare con la gente nelle gallerie in cui espongo crea un ponte tra il mio occhio mentale e le loro visioni del mio lavoro. Talvolta la gente non crede che io sia cieco. Sono una persona visiva. Solo che non posso vedere."

I risultati sono sorpendenti:  le foto di  Pete  piacciono tanto che un’artista, Susan Finkleman, gli ha chiesto di essere il fotografo ufficiale al suo matrimonio, motivando così la sua decisione "Il matrimonio è uno dei giorni più importanti e spirituali nella vita di un individuo. Nessun altro sarebbe riuscito a cogliere questo aspetto meglio di lui"

Il premio di Exposure
Il merito di questo eccezionale artista è stato finalmente afferamato con il conferimento di un prestigioso premio di fotografia, l’ "Exposure". Pete espone in questi giorni le sue fotografie alla Leo Kesting Gallery di New York (da oggi al 10 agosto) e continuerà nelle sue escursioni notturne, quando tutto è tranquillo e può cogliere momenti magici con la sua macchina fotografica, protetto da cane Uzu e dal suo infallibile occhio interiore.

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