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Sherlock 5 si farà? L’intervista sul finale di stagione allo sceneggiatore Steven Moffat

scritto da Alice Giusti
sherlock

Sherlock è tornato con una nuova intrigante e più drammatica quarta stagione, dopo tre lunghi anni d’attesa, dove certo non sono mancati i colpi di scena, le grandi emozioni e tanti interrogativi. Come sempre, i tre episodi da 90 minuti che compongono ogni serie sono volati in un batter d’occhio, e di certo non vorremmo neanche pensare per un secondo (eppure purtroppo siamo costretti a farlo) che questa sia stata l’ultima volta che abbiamo assistito alle avventure interpretate dallo Sherlock Holmes di Benedict Cumberbatch e dal John Watson di Martin Freeman.

La serie tv della BBC è sicuramente uno dei migliori prodotti per il piccolo schermo degli ultimi anni e per questo dobbiamo ringraziare anche Steven Moffat e Mark Gatiss, creatori di Sherlock. Cosa ne pensano loro di un prossimo ritorno della serie con una quinta stagione? E soprattutto quali sono i loro pensieri su The Final Problem, il terzo episodio della quarta stagione andato in onda domenica 15 gennaio nel Regno Unito e lunedì 16 su Netflix Italia?

Steven Moffat ha rilasciato un’intervista a Entertainment Weekly in cui ha parlato proprio del finale di stagione (scritto insieme a Mark Gatiss) e del futuro dello show sul nostro amato sociopatico altamente funzionale.

[Se non avete ancora visto la 4×3, vi sconsigliamo di procedere con la lettura in quanto l’intervista contiene spoiler].

La densità della trama mi è piaciuta molto. La scena finale che corre tra Sherlock che cerca di fermare un aereo che cade, risolvere un enigma e salvare John Watson dall’annegamento, ho pensato fosse velocissima e divertente”, ha dichiarato Steven Moffat parlando della 4×3.

The Final Problem è stata una puntata a tratti angosciante, in cui finalmente ha fatto i conti con il suo passato rimosso e i suoi sentimenti. Scopriamo infatti che Readbeard (Barbarossa) non era in realtà il cane dell’investigatore privato, ma il suo migliore amico, fatto scomparire dalla sorella di Sherlock, Euros. In realtà, alcuni elementi che sono stati chiariti solo nella quarta serie, come Readbeard, erano già stati presentati nelle stagioni precedenti. Quando hanno iniziato i due sceneggiatori a pensare a questi elementi così importanti per il finale della stagione?

Abbiamo iniziato a parlare del fatto che Sherlock potesse avere una sorella abbastanza presto. E se avesse una sorella? Come sarebbe? Ma all’inizio non l’abbiamo presa seriamente. Mentre pianificavamo la terza stagione, tuttavia, abbiamo creato una trama e volevamo metterla in pratica. Ci sono elementi che sono lì da sempre, e hanno funzionato bene. Come quando in “A Scandal in Belgravia”, Mark Gatiss [che interpreta anche Mycroft Holmes] appare molto triste nel momento in cui dice che Sherlock da piccolo voleva essere un pirata”, ha continuato Moffat.


Ovviamente uno dei migliori momenti di The Final Problem è stato il ritorno, seppure in flashback, di Moriarty, ormai morto per certo. L’abbiamo fatto tornare perché c’erano ancora delle cose in sospeso, ma siamo sempre stati sicuri che fosse morto per davvero. Riportarlo in vita dopo la potente scena in cui si butta dal tetto avrebbe distrutto con il senno di poi quello che era successo. E poi è stato bello avere Andrew Scott [l’attore che interpreta Moriarty] con noi”.

Per quanto riguarda invece, le relazioni sentimentali dei due fratelli Holmes, con Irene Adler per Sherlock e Lady Smallwood con Mycroft, secondo Steven Moffat non era affatto necessario mostrare più a fondo l’entità di queste storie. “Forse non sapremo mai come è andata tra Lady Smallwood e Mycroft, e sono contento che sia così. E per quanto riguarda Sherlock e Irene Adler, non ho nessun motivo per supporre che lui non stia dicendo la verità, quando dice di avere ignorato i suoi messaggi”.

Nel complesso, gli sceneggiatori hanno ammesso che, sebbene Sherlock sia ambientato ai giorni nostri, la serie tv si può inquadrare come una specie di prequel alle storie tradizionali di Sherlock Holmes. “Watson è un vedovo coraggioso e Sherlock ha ora la visione più umana e saggia a cui siamo abituati. Sono cresciuti e un po’ invecchiati. Se ne facessimo ancora una, sarebbero nella loro quarantina, e quindi come il tradizionale Sherlock Holmes”.

Si farà quindi sì o no questa 5° stagione? “È certamente la prima volta che finiamo una stagione pensando, ‘se non dovessimo tornare, va bene’. La fine sarebbe che Sherlock e Watson continuano a risolvere crimini a Baker Street per sempre. Se vogliamo fare un’altra stagione e risolvere più crimini possiamo farlo, non c’è problema. Non abbiamo il permesso di finire Sherlock Holmes. Come dice Mary, loro saranno lì sempre in quell’appartamento a risolvere casi, interpretati da diversi attori. Quindi l’unico fine che si puo avere è che la leggenda continui, per sempre”. C’è quindi una speranza per un ritorno?

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