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Sfera Ebbasta – Rockstar: la recensione di GingerGeneration.it!

scritto da Alberto Muraro

Giorni fa mi ritrovavo a discutere con mio padre del tema dell’ipocrita modestia da politically correct. Ci sono infatti occasioni in cui, volenti o nolenti, ci ritroviamo a dover minimizzare i nostri traguardi, per non apparire boriosi. È un vero peccato che il king della trap Sfera Ebbasta non abbia potuto partecipare alla discussione, perché il suo ultimo disco Rockstar è la perfetta antitesi di questo concetto, ormai ampiamente superato.

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Il secondo album della carriera di Sfera è prima di tutto un disco fatto di hit. In pochi sono riusciti meglio di lui a costruirsi una credibilità e un seguito nel genere, interpretando le necessità del pubblico di fedelissimi followers in barba alle regole e alle convenzioni. L’artista non si preoccupa di farsi vedere in giro con i grillz, di spacchettare costosisissime scarpe di Gucci o di fumare spinelli come se non ci fosse un domani nelle IG Stories. Sfera non è più un ragazzino della strada. No, Sfera adesso è una star e ce lo sbatte in faccia senza filtri.

Rockstar è dunque l’autoincensamento fatto disco, da certi punti di vista è un po’ un concept album sul successo. Meritato o meno, poco importa. Quello che più conta è che si tratta di un disco sincero come pochi altri in circolazione.

Nell’album, Sfera ci racconta di aver ormai abbandonato i mezzi pubblici per il ben più chic servizio di Uber, di essere un party animal senza ritegno (nella title track canta “fanculo il Moët, prendiamo tutto il bar”), e un clamoroso tombeur de femmes, pardon, di groupies disposte a tutto per stare con lui.

Quello che più colpisce di un album come Rockstar, tuttavia, è il suo approccio profondamente internazionale. Il disco, in effetti, avrebbe potuto essere tranquillamente pubblicato da un qualsivoglia rapper statunitense. Non è un caso, infatti, che nell’album siano presenti collaborazioni incredibili del calibro di Quavo dei Migos (in Cupido) e Tinie Tempah (in Bancomat). Tutto il merito, in questo caso, va dato al re mida Charlies Charles, già collaboratore del collega Ghali (del quale sentiamo l’influenza in brani dal sapore tropical come Ricchi x sempre).

Sfera Ebbasta è così. In barba agli haterz (se ne parla in Serpenti a Sonagli) il rapper è il tipo che si prende i manifesti di mezza Milano e ci piazza sopra, orgoglioso, la sua posa da nobile romano sul triclinio, con l’aggiunta del pellicciotto rosa shocking. È proprio in questa rinnovata consapevolezza del suo personaggio che l’artista ha trovato la chiave del successo. Sfera non parla ai suoi fan, Sfera parla a sé stesso. E va benissimo così

 

Che cosa ne pensate di Rockstar di Sfera Ebbasta?

 

Tracklist

ROCKSTAR
? SERPENTI A SONAGLI
? CUPIDO FT QUAVO
? XNX
? RICCHI X SEMPRE
? UBER
??‍? LEGGENDA
? BANCOMAT
? SCIROPPO FT DREFGOLD
20 COLLANE
? TRAN TRAN