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#ScrivimiAncora – La tua storia di amicizia: 1262.32KM non potranno mai dividerci davvero

scritto da admin

Ginger Generation regala la locandina e i libri di #ScrivimiAncora autografati da Sam Clafiln, Lily Collins e il regista Christian Ditter; per poterveli aggiudicare  vi abbiamo chiesto di raccontarci la storia di una vostra amicizia a distanza; le risposte vengono pubblicate e le più votate potranno vincere la locandina e i libri autografati di #ScrivimiAncora e altre premi di Violetta. Ecco la risposta di JJ821! Se vi piace, condividetela per aiutarla a vincere.

Ho conosciuto la mia migliore amica il primo giorno del primo anno di liceo, ormai sette anni fa. Entrambe non conoscevamo nessuno e lei aveva anche l’ostacolo della lingua. Mi ricordo di averla sentita parlare una lingua a me sconosciuta con una ragazza che le somigliava moltissimo (dopo ho scoperto che era sua sorella) ed incuriosita, mi sono intromessa per togliermi la curiosità di sapere che lingua parlavano e da quel momento, non ci hanno più separate.

Avevamo entrambe moltissimo in comune: entrambe straniere (lei Greca, io Italo-Americana), passione sfrenata per la musica ed il cinema e una voglia matta di divertirci.

La cosa più grande che ci univa, però, era (ed è ancora oggi) la musica ed la nostra ossessione per i Jonas Brothers. Passavamo ore ed ore ad ascoltare le loro canzoni, a ballare e cantare come se fossimo sul palco con loro. Mi ricorderò sempre i nostri “litigi” su quale dei fratelli fosse più figo. Ancora oggi, dopo quasi sette anni, discutiamo ancora sull’argomento ma andiamo, Nick è il più bello.
Il nostro rapporto non era mai stato pienamente capito da quelli che ci stavano attorno. Eravamo più di migliore amiche, lei per me è come una sorella. Qualsiasi cosa non andasse nella mia vita, lei riusciva a farmela dimenticare semplicemente facendo un po’ la scema. Non scorderò mai quante volte sono passata dal piangere di tristezza al piangere di gioia grazie a quella scema.

I primi due anni del liceo sono stati fantastici: non so quante volte i professori abbiano dovuto dividerci poichè parlavamo anzichè seguire la lezione.

Alla fine della seconda superiore, però, tutto è cambiato. Siccome suo padre era qui per lavoro, quando scadeva il contratto, tutta la famiglia è dovuta tornare in Grecia. E’ stato uno dei giorni più brutti della mia vita. Stare lì, sul viale a salutarla per l’ultima volta mi ha spezzato il cuore.
Avevo una paura tremenda di perderla. Era la mia ancora, la mia migliore amica e senza di lei sarei persa.

Fortunatamente, ai giorni nostri, la corrispondenza non è più un problema. Sono passati cinque anni da quando Despina è tornata in Grecia ed almeno una volta a settimana, ci sentiamo tramite Skype.
Ogni anno, per Natale ed i rispettivi compleanni, ci mandiamo lettere e regali, cercando di fare una sorpresa all’altra, non ci diciamo mai “stai attenta alla posta perchè ti ho spedito qualcosa”. Semplicemente, quando suona il campanello, firmiamo per il pacco e scuotiamo la testa. Prima ancora di aprire il regalo, ci mandiamo il messaggio “Grazie ma non dovevi, so che mi vuoi bene”.

A volte, per motivi superiori a noi (mancanza di tempo o connessione internet) passiamo settimane senza sentirci e fa male, ma la prima volta che riusciamo a sentirci, è come se non fosse passato nemmeno un giorno dall’ultima volta che ci siamo scritte.
Anche se ci dividono esattamente 1262.32 km (ho usato Google Maps per calcolare la distanza tra Ferrara ed Atene) è come se lei fosse ancora qui con me. Quando ho bisogno, posso mandarle un messaggio e mi chiama su Skype. Ogni volta che posso, percorro quei 1262.32 km che ci dividono e passo due settimane stupende con la mia migliore amica. Ancora mi stupisco di quanto il nostro rapporto non sia cambiato ma ne sono estremamente grata. Insieme a lei, mi sento come se niente può andare storto.

Anche se non di sangue, Despina è mia sorella e le voglio un bene dell’anima e niente e nessuno potrà mai dividerci davvero.