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Report contro Coca Cola: il video integrale del servizio. L’azienda risponde sui social

scritto da Alberto Muraro

Quando il farmacista John Pemberton inventò la Coca Cola nel lontano 1886 non aveva la benchéminima idea che nelle sue mani, piuttosto che un medicinale, ci fosse in realtà quella che nel corso degli anni sarebbe diventata la più celebre bevanda analcolica al mondo.

La Coca Cola è poco a poco divenuta uno status symbol: ogni giorno vengono infatti vendute circa due miliardi di bottiglie al giorno, con cinquecento marchi distribuiti in duecento paesi. Per capire come è diventata la numero uno la celebre trasmissione di inchiesta di Rai 3 Report ha fatto un viaggio negli Stati Uniti, nella sede storica di Atlanta, dove c’è la cassaforte che conserva la sua formula magica, il primo segreto del suo successo.

La trasmissione, attualmente condotta da Sigfrido Ranucci, si è dunque interrogata su un punto in particolare che non sembrava molto chiaro: considerato che si tratta di una bevanda, qual è l’utilizzo dell’acqua che l’azienda fa per dare vita al suo prodotto finale? L’inchiesta è giunta fino in Messico dove si trova la società di imbottigliamento della Coca Cola più grande al mondo e dove, a quanto sembra, la multinazionale ruba risorse idriche alle famiglie che vivono in zona e che hanno a disposizione acqua corrente e potabile a giorni alterni. L’inchiesta si è successivamente spostata a Nogara, in provincia di Verona, quasi a dimostrazione che determinati tipo di dinamiche (in questo caso legate alle lamentele dei dipendenti dello stabilimento in zona) non sono un fenomeno che avviene solo nei paesi del terzo mondo.

A poche ore dal servizio, la multinazionale ha prontamente risposto sui social, pubblicando una serie di post accompagnati dall’hashtag #nientedanascondere.

Qui sotto trovate il video integrale del servizio di Report: che ne pensate?

Dio Coca Cola: Report e la formula della bevanda zuccherata più celebre al mondo

di Claudia Di Pasquale con la collaborazione di Valeria Fraschetti, Michela Mancini e Silvia Scognamiglio