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Perché tutti (o quasi) odiano Taylor Swift?

scritto da Alberto Muraro

Ve la ricordate quella compagna di banco minuta, dal viso dolce e con la risposta giusta sempre pronta per la professoressa di turno? Non ne sbagliava una, mai, e ti metteva addosso quella strana sensazione di invidia mista ad ammirazione: mai un capello fuori posto, mai un’insufficienza, manco un cinque e mezzo, neanche in educazione fisica. Ecco, io Taylor Swift quand’era giovane me la immagino più o meno così.

Quando nasci perfetta, quando azzecchi tutte le hit che sono uscite dalla tua stessa penna, quando riesci a fare innamorare di te soltanto uomini fisicamente “dal modello in su” è ovvio (il che non vuol dire che sia giusto) che qualche antipatia tu la attragga, d’altronde certi tipi di sentimenti sono parte integrante della natura umana. L’importante è essere sempre lucidi, non andare fuori dalle righe e, se qualcuno ti tratta in modo offensivo, ricorrere al dialogo costruttivo piuttosto che alla frecciatina e alla polemica. Proprio in questi termini diciamo che il 2016 non è stato esattamente l’anno migliore per Tay Tay.

Sulla scia del successo inusitato del suo ultimo disco 1989, l’artista americana aveva dato dimostrazione al mondo, in diverse occasioni, di sentirsi superiore rispetto alle critiche e persino ad alcune delle sue colleghe: se con Shake it off si era rivolta direttamente agli haterz, con Bad Blood aveva lanciato un’invettiva neanche troppo velata all’ex amica Katy Perry, rea di averle “rubato” i ballerini durante la sua ultima tournée mondiale. Ma non è certo finita qui: nell’album erano presenti chiari riferimenti alla sua ormai ex fiamma Harry Styles (proprio nel pezzo “Style“) e chissà quante altre citazioni che non siamo riusciti a cogliere. Da teen star umilata ingiustamente sul palco degli MTV VMA’s 2009 a peperina con una parola buona per tutti, insomma, e se a questo aggiungiamo la trafila di fidanzati “belli e impossibili” (John Mayer, Joe Jonas, Jake Gillenhall, Calvin Harris) e il gigantesco polverone sulla fama da lei stessa sollevato con il suo discorso ai Grammy 2016, il cerchio si chiuderebbe.

Non fosse altro che, ad una certa, sono arrivati la (discussa) relazione con Tom Hiddleston, i tweet di fuoco dell’ultimo ex Calvin Harris, il video ufficiale di Famous, il controverso snap di Kim Kardashian e una furente reazione sui suoi profili social a far precipitare la situazione. Taylor Swift, apparentemente smascherata, ha a quanto sembra mostrato al mondo, inconsapevole, un lato che in molti pensavano da tempo le appartenesse, quello della doppiogiochista che prima ti riempie di belle parole e poi ti pugnala alle spalle, incolpandoti di averla presa in giro quando in realtà sei stato tu stesso a fare il primo passo avanti verso di lei. Ed è proprio qui che le gabbie di Hollywood si sono aperte, e da diverse parti chi covava rancore nei confronti dell’artista ha trovato terreno fertile.

That moment when Kanye West secretly records your phone call, then Kim posts it on the Internet.

Una foto pubblicata da Taylor Swift (@taylorswift) in data:


Twitter ha iniziato a pullulare di serpi, le Kardashian hanno dato man forte alla polemica con l’hashtag #KimExposedTaylorParty e tutti quelli che da tempo speravano nella sconfitta della regina (neanche stessimo parlando di un episodio di Game of Thrones) hanno gongolato acidamente, ridefinendo il concetto di “shade”. Fortunatamente, non tutti hanno preso parte a questo teatrino al limite del cyber bullismo e, al contrario, hanno appoggiato Taylor Swift in maniera oserei dire coraggiosa, andando completamente contro corrente consapevoli che sarebbero state ricoperte di critiche (due esempi su tutti: l’amica del cuore Selena Gomez e l’attrice Chloe Moretz).

Quello di cui non tutti si sono però resi conto è il fatto che con questa polemica alla fin fine Taylor Swift ha ottenuto, ancora una volta, quello che cerca ormai da tempo, cioè visibilità e celebrità. C’è un detto, infatti, che recita “non è importante che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli“: ogniqualvolta Taylor fa uscire un singolo, sparla di qualcuno seppur tra le righe, si sceglie l’ennesimo fidanzato fra le star più brillanti di Hollywood, di fatto, non sta facendo nient’altro che il suo lavoro. Lo showbitz vive anche di questo, è un mercato non soltanto legato alle vendite di un disco ma anche agli introiti pubblicitari, alla promozione di film, al numero di copie del giornale scandalistico di turno. In questo senso, Taylor Swift il suo lavoro lo fa davvero alla grande, ponendosi nel bene e nel male al centro dell’attenzione con un grado di female empowerment che farebbe impallidire qualunque concept album inviperito di una Beyoncé a caso.

Se tutti, o quasi, oggi odiano Taylor Swift un motivo in effetti c’è ed è questa sua incredibile capacità di rigirare comunque a suo favore qualsiasi evento che la riguardi, sia in positivo che in negativo: ogni suo album, fino a questo punto, ha rappresentato un momento di autoanalisi sfociato poi un nuovo livello di consapevolezza di sé e un ulteriore crescita personale, esattamente quello che ci aspettiamo anche dal suo prossimo disco (forse già in arrivo?) viste le premesse. Se Taylor Swift vi sta antipatica, sappiate che in un caso o nell’altro pubblicherà l’ennesima bomba che ci farà parlare di lei e cantare le sue canzoni per almeno un altro paio d’anni e non c’è nulla che possiate fare a riguardo. Se vi sta simpatica, al contrario, fate parte di quello sparuto gruppo di persone che ha capito qual è la sua strategia e la apprezzate proprio in funzione di quanto essa è brillante e geniale. O, in alternativa, eravate voi stesse delle impeccabili (e insopportabili) prime della classe.

Cosa ne pensate di tutte le polemiche suscitate dagli haterz di Taylor Swift?