GingerGeneration.it

Miley Cyrus: Recensione di Miley – The Movement

scritto da Laura Boni

Non è una fase, non è una trasformazione, non è un momento transitorio, è un movimento che la porta sempre più avanti. Così Miley Cyrus parla della sua nuova svolta artistica e personale; ieri su Mtv Hits è andato in onda il documentario Miley – The Movement, che partendo dalla discussa esibizione ai VMA’s, racconta a ritroso il percorso della cantante americana nella creazione del disco Bangerz, in uscita l’8 Ottobre. “C’è molta pressione perché non è uscita mia nuova musica per due anni” dice Miley nell’intervista con Mtv comodamente seduta su un divano, con addosso un outfit che è più simile a un pigiama che a qualcosa che indosseresti per strada. Non rinnega mai apertamente Hannah Montana ed è consapevole del ruolo che ha avuto nella vita di tantissimi dei suoi fan, “Britney Spears è stata il mi primo disco e la adorerò per sempre e io so di essere stata la Britney per molti dei miei fan, il loro primo idolo” dice, anche se non nega che in passato non si sentiva se stessa e che finalmente può mostrare al mondo chi è veramente: “Mi sento come se fossi una artista emergente e questo fosse il mio primo disco” confessa. Si, diciamo che però gli artisti emergenti non hanno già milioni di followers adoranti su Twitter, la possibilità di far sentire la propria musica nelle radio più importanti ed esibizioni nei programmi tv più seguiti e nemmeno sono prodotti da mostri sacri dell’hip hop.

A proposito di produttori, Miley parla delle sue storie d’amore artistiche con i due artisti che l’hanno aiutata a far diventare realtà il disco dei suoi sogni: Mike Will Made it e Pharrell Williams. Il primo è un giovane produttore che ha firmato pezzi per cantanti hip hop importanti e su cui Miley ha deciso di investire tutto, tanto è proprio quello creato con lui a essere scelto come primo singolo per lanciare il disco: “Mike abbiamo fatto la scelta giusta?! We Can’t Stop è 182esima su iTunes. E’ 180 posizioni troppo in giù perché possa essere felice” dice la cantante al telefono pochi minuti dopo che il brano ha debuttato in radio; come sappiamo e come vediamo accadere anche nel documentario, la salita di We Can’t Stop verso il primo posto è stata molto veloce. Subito dopo il lancio, Miley ha cercato di fare in modo che tutti i suoi fan facciano parte del Movement attraverso Twitter; la cantante è andata alla sede del social network a San Francisco per interagire di persona da li e conoscere lo staff. L’altro protagonista del suo disco è Pharrell, che si è innamorato della sua voce quando l’ha sentita cantare Jolene in una delle sue backyard sessions (ascoltala qui), e l’ha chiamata subito per parlare: “Quando ci siamo visti gli ho suonato la chitarra seduta nella mia cucina per spiegargli la mia visione” racconta Miley. Dopo quell’incontro è iniziato il progetto e la cantante si è trasferita a Philadelphia per registrare: “Vivevo in un piccolo appartamento e per la prima volta mi sono sentita una ragazza normale! Potevo portare fuori i cani, andare a pranzo fuori e nessuno mi parlava o mi faceva foto” ha raccontato.

Nel documentario c’è spazio per tutto: il racconto del passato, del rapporto con suo padre che le ha fatto scoprire l’amore per la musica, di quello con la sua mamma manager, sempre al suo fianco, “Lei è casa, se io vinco, le vince, non perché è il mio manager, perché è mia madre!” dice; poi ancora quello con i suoi amati cani, con i fan, le difficoltà che ha affrontato mentre promuoveva il disco (se la seguite su Twitter sapete che era malata) e le polemiche che sono seguite al suo cambiamento. Miley parla anche di Britney Spears, che appare nel documentario e parla dei VMA’s: “Sapevo che volevo una stronzetta per il disco, volevo Britney Btitch!” racconta mentre la collega registra la sua parte di SMS (Bangerz). L’unico di cui non parla, mai, è l’ex fidanzato Liam Hemsworth, anche se ammette ancora di aver sacrificato tutto nella sua vita mentre preparava il disco.

Come ultimo assaggio della sua vita si arriva ai VMA’s e si comincia con il panico per la prima cosa che va storta: Miley voleva arrivare sul red carpet con una macchina della polizia, ma qualcosa è mancato nell’organizzazione e ha dovuto rinunciare e per una maniaca del controllo come lei, questo la manda in crisi. “Devi fare qualcosa per distinguerti dagli altri artisti, devi fare qualcosa per rimanere nella storia” dice Miley riguardo alla sua performance. Nonostante le nostre opinioni personali riguardo il gusto dell’esibizione, sicuramente ce l’ha fatta.

Vi è piaciuto Miley – The Movement?