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Little Mix: la recensione della tappa londinese del Glory Days Tour!

scritto da Alessia Bisini

Dopo il concerto milanese del 30 maggio, ho avuto l’opportunità di vedere nuovamente le Little Mix dal vivo, questa volta nella cornice della O2 Arena di Londra.

Per chi ancora non conoscesse la girlband britannica, vi basti sapere che sono il gruppo femminile di maggior successo dai tempi delle loro “zie”, le Spice Girls. Nate sei anni fa, grazie ad un’intuizione di Kelly Rowland durante le audizioni di X Factor UK, le Little Mix ad oggi hanno cementato il loro status di icone del pop. Tuttavia, per Perrie Edwards, Jade Thirlwall, Jesy Nelson e Leigh-Anne Pinnock, non è tutto rose e fiori.

 

 

 

Non sto parlando ovviamente di tutte le “difficoltà” che comporta essere una pop star nel 2017, quanto le difficoltà che le giovani quattro cantanti devono attraversare giorno dopo giorno per essere prese sul serio, come persone e come artiste. Il loro concerto di Londra, il quarto di cinque date divise tra ottobre e novembre, mi ha dimostrato per l’ennesima volta quanto talento, quanta passione e quanto duro lavoro ci sia alle spalle di questo girl group.

L’O2 Arena è scatenata, lo si può percepire chiaramente fin dall’intro del concerto e dall’ingresso delle ragazze sulle note di Power, uno dei singoli dell’album multi-platino del 2016: Glory Days, il loro progetto discografico di maggior successo.

Lo show si divide in tre parti e comprende tre cambi di outfit e molte meno scenografie rispetto al precedente Get Weird Tour. Non esiste un vero e proprio brano di punta in questo concerto di un’ora e mezza, perchè ogni singolo pezzo ha carattere ed è stato riarrangiato appositamente per l’occasione.

What is a Queen without her King? It makes no difference, she will always be a Queen. And I salute all Queens. ???? @littlemix

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La scaletta si alterna tra pezzi attuali come Private Show, No More Sad Songs, Touch (cantata in mash-up con l’ultimo singolo: Reggaetón Lento – Remix), la ballad F.U e la splendida Nothing Else Matters. Non mancano i riferimenti al passato con la loro prima hit, Wings, con Move e Secret Love Song.

Le Little Mix credono molto nel potere delle donne e le loro non sono solo parole, l’introduzione alla terza sezione del Glory Days Tour lo dimostra pienamente: “What’s a Queen without her King? It makes no difference, she will always be a Queen. And I salute all Queens.“, recita lo schermo prima dell’intro di Salute, vero inno del girl power che Geri Helliwell decantava durante i tour delle Spice.

La sottile differenza tra le Spice Girls e le Little Mix sta proprio nel fatto che le ultime ci credono veramente. Ci hanno creduto fin dall’inizio, quando nessuno pensava che una band al femminile potesse nuovamente ritagliarsi uno spazio nel panorama della musica pop contemporanea. Ci hanno creduto ogni volta che una rivista le ha accusate di essere troppo provocanti per esibirsi sul palco indossando dei body, che non avevano nulla di succinto. Ci hanno creduto ogni volta che hanno sperato di ricevere una nomination ai BRIT Awards (l’equivalente dei Grammy Awards in Inghilterra, indetti dalla British Phonographic Industry ndr) e lo scorso febbraio hanno finalmente alzato al cielo quella statuetta.

Ci sono mille motivi per pensare che le Little Mix non siano abbastanza, ma ci sono altrettanti mille motivi per pensare che Perrie, Leigh-Anne, Jade e Jesy siano quattro performers di talento. Quattro voci distinte, che si fondono perfettamente e possono letteralmente cantare e sperimentare con qualsiasi genere.

Glory Days non sarà un capolavoro, ma la qualità vocale che traspare in concerto è notevole e non può affatto passare inosservata. La grinta, la consapevolezza di saper gestire il palcoscenico come delle veterane e una sincera amicizia sono solo alcune delle qualità che permettono alle Little Mix, tra alti e bassi tipici dell’industria musicale, di funzionare.

Lunga vita alle Little Mix, lunga vita al girl power e lunga vita a chi crede in quello che fa, sempre.

 

Scaletta 

  1. Power
  2. Black Magic 
  3. Move
  4. Private Show
  5. F.U.
  6. No More Sad Songs
  7. Your Love 
  8. Secret Love Song Pt. II
  9. Nothing Else Matters
  10. Wings 
  11. Salute 
  12. Down & Dirty
  13. DNA
  14. Freak 
  15. Hair
  16. Touch / Reggaetón Lento – Remix 
  17. Shout Out To My Ex