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La forma dell’acqua: la recensione del film di Guillermo del Toro

scritto da Federica Marcucci

“È un musical, ma non è un musical, è un thriller ma non è un thriller, è una fiaba ma non è una fiaba. Alla fin fine è una dichiarazione d’amore per il cinema e le sue possibilità attraverso le immagini, la musica, il suono, la recitazione, un film sensuale e vivo.” Queste le parole, riportate da Repubblica.it, con cui il regista Alfonso Cuaron descrive La forma dell’acqua, nuovo film di Guillermo del Toro candidato a ben 13 Oscar.

Fiabesco, a tratti politico, il film è una storia che narra di esseri meravigliosi e dimenticati da quella stessa America del sogno americano. Elisa (Sally Hawkins) è una giovane donna muta che lavora come donna delle pulizie in un laboratorio federale. I suoi unici amici sono una collega afroamericana (Octavia Spencer) e il vicino di casa omosessuale (Richard Jenkins), coi quali trascorre giornate cadenzate da una monotona routine tra lavoro e un appartamento che sorge sopra una sala cinematografica. Luogo di illusioni per eccellenza.

Tutto cambierà grazie all’incontro con una creatura anfibia, in Amazzonia venerata come un dio, in America destinata a essere oggetto di atroci esperimenti in nome della corsa allo spazio contro l’Unione Sovietica. Sarà con lui che Elisa instaurerà un legame di amicizia destinato a trasformarsi un profondo sentimento d’amore.

Nella sua lineare semplicità, La forma dell’acqua sorprende per la capacità di raccontare una storia che profuma di fiaba. Il tutto lanciando allo stesso tempo messaggi importanti sulla società contemporanea, in cui l’accettazione del diverso sembra essere ancora così lontana. Una storia raccontata un linguaggio cinematografico sempre personale, ma che non può fare a meno di alcuni riferimenti chiave. Nel film infatti lo schermo del cinema è sempre metafora luogo del sogno per antonomasia.

Lo stesso in cui si ritrovano i due protagonisti, illuminati da luminosissimo bianco e nero, poi da una luce verde che richiama le profondità acquatiche. La stessa in cui in cui il sogno può vivere, prendere e perdere forma. Perché l’acqua non ha forma, esattamente come il sentimento d’amore più grande che inonda il cuore degli amanti con tutta la sua potenza.

“Incapace di percepire la tua forma, ti ritrovo tutto attorno a me. La tua presenza mi riempie gli occhi del tuo amore, onora il mio cuore perché sei ovunque.”

Guarda il trailer del film:

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