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La Bella e la Bestia: la recensione di GingerGeneration.it NO SPOILER

scritto da Federica Marcucci

Ieri La Bella e la Bestia è arrivato finalmente nei nostri cinema, un giorno in anticipo rispetto alla release internazionale, preparandosi già a conquistare schiere di appassionati che non vedono l’ora di sapere che effetto fa guardare la trasposizione in live action di uno dei film Disney più celebri e amati di sempre.

“Tale as old as time/True as it can be”, un racconto vero e antico come il tempo, per citare la famosa canzone Premio Oscar di Alan Menken, che in questa nuova trasposizione deve fare i conti con un’eredità ormai entrata a far parte dell’immaginario collettivo. Nel 1991 La Bella e la Bestia, dopo lo strabiliante successo de La Sirenetta, inaugurava il Rinascimento Disney con un’era destinata a cambiare per sempre le sorti della major di Topolino. Successo di critica e di pubblico, il film fu infatti il primo lungometraggio d’animazione a guadagnarsi una nomination al Premio Oscar come Miglior Film.

LA BELLA E LA BESTIA – TUTTI LE CANZONI ED I TESTI

Dopo 26 anni la Disney sceglie di riproporre una delle sue storie più amate, continuando con quella politica che ormai sta caratterizzando parte della produzione dello studios. Dopo Cenerentola, Il Libro della Giungla (a cui seguirà anche un secondo capitolo) e altri progetti annunciati come Aladdin e Mulan, la Disney sembra infatti sempre più intenzionata a puntare sulla rilettura in chiave live action di storie già note e amatissime. Una politica che, indubbiamente, ha i suoi pro e contro.

Tuttavia, se pensiamo alla volontà di raccontare alle nuove generazioni in modo più attuale, ma anche più accurato, una favola in grado di essere portatrice di un importante significato, la trasposizione in live action de La Bella e la Bestia assume un valore del tutto diverso.

La storia e i personaggi, già conosciuti e amati da tutti, hanno permesso al regista Bill Condon e al cast – composto dai giovani Emma Watson, Dan Stevens, Luke Evans, Josh Gad, affiacati da veterani come Stanley Tucci, Ewan McGregor, Emma Thompson e Kevin Kline, di concentrarsi su aspetti che nel film del 1991 erano soltanto accennati, se non trascurati.

Così in una coloratissima Francia del ‘700, tra un paesino di campagna e un castello incantato, melodie conosciute e piacevolissime sorprese, incontriamo personaggi sì noti, ma caratterizzati da un background del tutto assente nel film d’animazione. Basti pensare a Belle, che grazie alla performance semplice e delicata di Emma Watson, diventa un personaggio a tutto tondo contraddistinta da debolezze, paure, desideri e una gran caparbietà, senza tuttavia stonare o entrare in conflitto con la protagonista che tutti conosciamo.

In questo modo il film è in grado di comunicare un messaggio forte, e soprattutto al passo con i tempi, per le nuove generazioni di spettatori, ma anche di rileggere aspetti, situazioni e personaggi per tutti coloro che con il film del 1991 ci sono cresciuti. Un aspetto interessante de La Bella e la Bestia è proprio questo, il desiderio di rimanere più fedeli possibile al lungometraggio d’animazione, sia nello spirito che nell’ambientazione, andando però a curare ogni minimo dettaglio.

Basti pensare allo stile dell’ambientazione e dei costumi settecenteschi, che rispecchiano davvero quelli del racconto originale, ma anche piccoli dettagli come la campana di vetro della rosa incantata oppure il carillon costruito da Maurice. Unico punto dolente della versione italiana del film è la colonna sonora che, come sappiamo, è stata interamente ri-tradotta rispetto alla versione del 1991: un colpo al cuore per tutti coloro che si aspettavano di conoscere già musica e parole. Per fortuna ci si lascia entusiasmare dalle bellissime sequenze, come quella di Stia con noi, perciò a tratti è semplice dimenticarsene. Un consiglio? Guardate il film in inglese: Emma Watson e il resto del cast hanno fatto un ottimo lavoro con le canzoni.

Una bella sorpresa per quanto riguarda la colonna sonora sono invece gli inediti, la celebre Beauty and the Beast (la canzone della sequenza del ballo) anche stavolta ci fa emozionare, ma l’intensa Evermore è destinata secondo noi a essere ricordata come una delle più struggenti dichiarazioni d’amore in tutta la storia della Disney.

Se siete ancora scettici il nostro consiglio è, andate a vedere il film. Probabilmente continuerete a preferire il lungometraggio d’animazione, ma di sicuro vi innamorerete di un dettaglio, una canzone, una scena attraverso cui, questa nuova trasposizione de La Bella e la Bestia, vuole ricordare a tutto com’è bello sognare ed emozionarsi.

Avete già visto La Bella e la Bestia al cinema?