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IT – Il Film: la recensione di GingerGeneration.it

scritto da Alberto Muraro

21 febbraio 1993. All’epoca avevo solo 4 anni e io e la mia famiglia ancora non ci eravamo trasferiti. In quell’occasione, per la prima volta, Canale 5 decise di trasmettere in prima serata IT, miniserie in due parti diretta da Tommy Lee Wallace e ispirata allo spaventoso pagliaccio Pennywise, nato dal genio di Stephen King nel 1986.

Personalmente non ho idea del motivo per cui mia sorella mi permise di piazzarmi davanti al televisore rovinandomi l’infanzia, ma sta di fatto che, ad anni di distanza, scoprì che tutti i miei amici (o quasi) si erano ritrovati faccia a faccia con il clown in quella stessa, maledetta evenienza.

A 27 anni esatti di distanza dal film originale (se consideriamo la messa in onda statunitense) IT è tornato a seminare il panico a Derry, la cittadina del Maine dove è ambientata la storia, con la stessa fame di sangue ma una maschera diversa, dietro la quale non si nasconde più Tim Curry bensì il viso appuntito del giovane e talentuoso Bill Skarsgård.

Gli spunti di riflessione presenti in It – Il Film, diretto dal regista argentino Andrés Muschietti, sono talmente numerosi da rendere quasi difficoltosa un’analisi che, per forza di cose, deve prendere in considerazione il suo significato, le sue sfaccettature, gli infiniti sottotesti, la colonna sonora e l’interpretazione dei suoi protagonisti. E di carne al fuoco, in questo senso, ce n’è davvero parecchia.

Contrariamente alla serie originale, relativamente debole, nel remake di IT ritroviamo un Club dei Perdenti a dir poco eccezionale composto da 7 giovani attori dal talento e dall’affiatamento straordinario: più che sui “jump scares“, cioè le classiche scene che ti fanno saltare sulla sedia, il film punta soprattutto al racconto dei loro difetti e delle loro paure, elementi di cui si nutre il pagliaccio Pennywise per trasformarli nelle sue vittime. Il pagliaccio assassino diventa così nemesi fisica delle inquietudini dei ragazzi, vessati da un gruppo di bulli, da genitori opprimenti o del tutto assenti, se non addirittura violenti.

IT – Il film è dunque anche e soprattutto un film sull’amicizia e su come essa possa aiutarci a superare anche gli ostacoli che ci sembrano più insormontabili. Non è un caso, infatti che oltre alle infinite (e spaventose) facce che Pennywise assume nella pellicola ci siano tantissimi momenti divertenti e spensierati nel corso dei quali i ragazzi scoprono la loro interiorità e quella delle persone che li circondano, in un percorso commovente che li condurrà alla piena consapevolezza di loro stessi.

A fare da sfondo alla storia del Club dei Perdenti e alla loro lotta contro IT una colonna sonora perfetta (curata da Benjamin Wallfisch e contenente, fra gli altri, The Cure, i New Kids on the block e gli Anthrax) e un’infinita quantità di citazioni e riferimenti, dai Goonies di Richard Donner, a Evil Dead di Sam Raimi passando per Fright Night di Tom Holland, un mix irresistibile che manderà in fibrillazione tutti gli appassionati di film di formazione adolescenziali anni ’80 (sottoscritto compreso).

Raramente capita di trovare un horror così ben fatto, e guai a chi si permetta di dire il contrario: IT – Il Film è un vero e proprio gioiellino, sotto ogni punto di vista, per cui vi invito a farvi coraggio e ad andare al cinema, perché ne varrà assolutamente la pena (fosse anche soltanto per le emozioni della battaglia finale).

Non vi preoccupate, ad ogni modo, se a fine proiezione non sentirete di aver superato tutte le vostre paure: per quanto mi riguarda, ad esempio, continuerò ad entrare in bagno rigorosamente con la luce accesa. Non esisterà mai alcun remake che mi possa aiutare a superare la fobia di tubature, scarichi e lavandini. Poco ma sicuro.

 

 

Che cosa ne pensate di IT – Il Film? Siete già andati a vederlo?