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Hermès. L’avventura del lusso: recensione

scritto da Francesca Parravicini

Si può raccontare un sogno? La magia, l’impalpabilità, catturate da una borsa. E’ la storia di Hermès, la maison francese, che con la sua pelletteria (celeberrime le borse Birkin e Kelly) ha scritto la storia della moda. Hermès. L’avventura del lusso, scritto dal fashion editor Federico Rocca e pubblicato da Edizioni Lindau, è un vero e proprio viaggio nel piccolo, grande, straordinario mondo di Hermès, dal 1801 fino a oggi.

Il destino nel nome

Hermès, secondo la mitologia greca, è il messaggero degli dei, non che dio dei viaggi e dei commerci. E la griffe che ne prende il nome ha avuto un’ascesa decisamente divina. Tutto ebbe inizio quando Thierry (nato nel 1801), il più giovane figlio dei locandieri Agnes e Dietrich Hermès, rimase estasiato di fronte a dei finimenti di cavallo, portati da viaggiatori e avventori. Da questa “illuminazione” nacque forse la passione di Thierry, che lo condurrà a Parigi, dove, dopo aver lavorato come cocchiere e palafreniere, aprirà una bottega nella quale creava e vendeva briglie. L’inizio del successo. Hermès si fa un nome, non solo nel campo dell’ippica, ma anche in quello della moda: chi poteva immaginare che una borsa in cuio, il Sac Haut à Courroies, creato dal figlio di Thierry, Charles-Émile, per contenere sella, briglia e morsi, sarebbe diventata una borsa da viaggio? E’ il primo passo verso l’olimpo della moda: il nome Hermès diventa garanzia di un lusso artigianale, prezioso, la vera e propria materializzazione di un sogno. Uno stile per donne libere, indipendenti, che non amano gli orpelli, ma non disdegnano l’eleganza di uno stile atemporale. E sono veri e propri simboli immortali le borse, la cintura con la classica H, i carrè di setà, i raffinati orologi. Sorretto da una narrazione fresca, dettagliata ma anche deliziosamente frivola, Hermès. L’avventura del lusso, è un immersione nello storia stile più puro, quello che, nonostante le mode, resta sempre.