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Fifth Harmony – 7/27: la recensione di GingerGeneration.it!

scritto da Alberto Muraro

Attendo da almeno 10 anni che le Destiny’s Child tornino insieme. Una speranza vana, considerato l’enorme (e incontrastato) successo che Beyoncé Knowles sta avendo con la sua carriera solista, a discapito di due colleghe da sempre ben meno carismatiche di lei come Kelly Rowland e Michelle Williams. Devo però dire che album come 7/27 delle Fifth Harmony sono fra le risorse musicali che mi rend0no questa snervante attesa meno complicata da sopportare.

Nate artisticamente con Reflection, le 5H (Ally Brooke, Camila Cabello, Dinah Jane, Lauren Jauregui e Normani Kordei) sono riuscite a riportare nel musicbitz quel di female empowerment di gruppo che negli ultimi anni era forse andato un po’ perduto: chiaro, attualmente vivono pur sempre la forte competizione delle Little Mix, ma contrariamente alle loro (bravissime) colleghe britanniche sono decisamente più urban oriented e, nonostante siano molto pop, riescono spesso a dare vita a canzoni “piccantine” dedicate ad un pubblico maggiormente eterogeneo.

Il loro secondo album è dunque un concentrato il meglio del pop-R&B Made in USA in circolazione, 10 canzoni totali (più Dope e No Way nella versione Deluxe) che attirano l’attenzione dell’ascoltatore fin dai primi secondi dal “play”, accompagnandoci in un viaggio sonoro scatenato e super orecchiabile: nell’album c’è un po’ di tutto, dalla EDM/dancehall (il genere del momento) di Scared of Happy, alla tropical dance di Write on me, all’elettronica di The Life o ancora al reggae di All in my head. Ma non è finita qui.

Le canzoni migliori del disco in assoluto, in ogni caso, sono sicuramente quelle dove le Fifth Harmony giocano il ruolo delle peperine, piuttosto che delle santarelline: stiamo parlando dei brani dal più spiccato sound black, come il singolo di lancio Work from Home o ancora Not that kind of girl, probabilmente il pezzo migliore dell’album, dove il funky si mescola alle rime della straordinaria rapper Missy Elliott, dando vita ad una delle canzoni più convincenti dell’intero progetto.

Le Fifth Harmony sono riuscite, con il loro 7/27, a ritagliarsi uno spazio di tutto rispetto nel mondo del pop internazionale (e ciò è forse ancora più valido rispetto al disco precedente) prendendo l’eredità della sexytudine delle Pussycat Dolls e, allo stesso tempo, il talento vocale e compositivo delle Destiny’s Child. Certo, tutto questo fermo restando che come le Destiny’s Child non ce ne saranno più. Siamo tutti d’accordo, giusto?

Che ne pensate di 7/27 delle Fifth Harmony?

Fifth Harmony disco

That’s my girl
Work from home
The life
Write on me
I lied
All in my head (Flex)
Squeeze
Gonna get better
Scared of happy
Not that kinda girl
Dope
No Way